Nel 60° anniversario della sua morte

Per Montesolaro non poteva passare ignorata la data del prossimo 22 Novembre giorno nel quale 60 anni fa concludeva la vita terrena l'indimenticabile, ancora oggi per molti parrocchiani, Don Vittorio Bonacina. Brevi cenni biografici. 
Nasce a Bosisio Parini l'8 Marzo 1883, infanzia a Brugherio, studi nei seminari diocesani, prima S.Messa il 13 Giugno 1908; esperienza come coadiutore a Lecco e Carate Brianza, nomina nel 1919 a Montesolaro come 27° parroco (meglio “curato” termine col quale preferiva essere chiamato) e successore del defunto Don Carlo Cassaghi. 
Per ben 46 anni è stato il protagonista indiscusso delle vicende, religiose e sociali, del paese dando nuovi slanci alle iniziative bloccate sia dalla guerra che dalle precarie condizioni di salute del predecessore. Ha “inventato” la parrocchia, ponendo quelle basi solide volte alla promozione del benessere della comunità intesa nel suo insieme delle quali ne hanno tratto beneficio, portando poi le loro specificità e competenze, i futuri parroci. 
Su suggerimento del Cardinale Andrea Ferrari allargò la chiesa con le due navate laterali, ammodernando l'ormai fatiscente mobilio, abbattè il vecchio campanile edificando quello attuale. La sua preoccupazione maggiore fu quella di dare impulso alla formazione religiosa del “popolo” come amava chiamare i parrocchiani: la “dutrineta” alla domenica pomeriggio, il terreno adiacente la cappellina dell'oratorio per lo svago dei giovani togliendoli dalla “lera”, la costruzione dell'asilo infantile dedicandolo sia all'educazione dei piccoli che della gioventù femminile, la fondazione del corpo musicale S.Cecilia nel 1930. Negli ultimi anni del suo ministero venne affiancato, come coadiutore da un altro grande sacerdote, indelebile nella memoria dei montesolaresi, Don Antonio Brambilla. 
A conclusione di queste semplici righe, si riporta l'ultima frase del testamento spirituale redatto il 1° Gennaio 1960: "Ci rivedremo tutti in paradiso, il Signore vi benedica anche sulla terra mentre cercate il cielo, sia lodato Gesù Cristo”.                                         

Francesco Molteni

 

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