La nostra comunità prega per la pace
La nostra comunità prega per la pace
Dal 25 marzo 2022 ogni settimana
Desidero rinnovare l’invito a tutta la Comunità a pregare per la pace.
Ogni settimana la nostra Comunità propone a tutti i fedeli della Comunità (e anche a chi volesse aggiungersi) un momento di preghiera per la pace. La preghiera settimanale per la pace nella nostra Comunità nacque con l’invito che fece Papa Francesco, quando ci fu l’invasione militare dell’Ucraina da parte della Russia, di pregare tutti insieme il 25 marzo del 2022 (il giorno dell’Annunciazione): per consacrare la Russia e l’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, Regina della Pace. Da allora ogni settimana preghiamo per la pace.
L’Arcivescovo Delpini quando è venuto a Figino il 14 novembre scorso per l’80° anniversario della festa del voto ci ha invitato: Siete stati protetti in un momento di guerra, dunque diventate persone che si oppongono alla guerra, che pregano perché non ci siano più guerra, che vivono le loro responsabilità, locali o universali, per contrastare le guerre. Il Signore vi chiama ad essere operatori di pace, seminatori di pace.
Papa Leone, nell’Angelus di domenica scorsa ci ha detto: “Non abituiamoci alla guerra!”. C’è il rischio di non piangere più davanti alle immagini dei bambini affamati di Gaza, davanti alle immagini dei poveri cristi che fanno la fila per avere da mangiare che vengono assassinati dall’esercito israeliano. C’è il rischio di non indignarsi più nel vedere che la Russia continua a bombardare con i droni la popolazione dell’Ucraina. Ogni mattina oramai assistiamo all’elenco di quanti civili sono stati uccisi durante la notte nei palazzi residenziali di Kiev e quanti adulti e bambini uccisi dall’esercito israeliano mentre stavano in fila per avere qualcosa da mangiare. Ascoltiamo queste notizie senza più reagire dentro di noi. Rischiamo di ritenerci impotenti davanti a tanta violenta brutalità. Rischiamo di sopportare questi morti sperando che prima o poi le guerre finiscano da sole. Rischiamo di abituarci a sentire queste notizie. Rischiamo di abituarci alla guerra.
Ma cosa possiamo fare? Innanzitutto possiamo pregare. Come cristiani questo è il nostro primo dovere. E poi penso sia opportuno chiedere, come cittadini, l’impegno del dialogo da parte della diplomazia internazionale. Non rassegniamoci alla guerra: la guerra non risolve i problemi! Ne crea di più gravi.
Vi invito tutti a pregare per la pace: perché innanzitutto i nostri cuori non vedano la guerra come la situazione inevitabile. Perché da cristiani non pensiamo che la vendetta sia una strada percorribile. Perché difendiamo la dignità di ogni uomo.