In ricordo di Daniele Campi
In ricordo di Daniele Campi
Il ricordo di un ex collega di lavoro
Il ritrovo, dopo la pausa mensa, prima di riprendere l'attività pomeridiana, era vicino alla macchina del controllo tessuti, la “specola”: io, Daniele, Pericle e Franco. La qualità delle pezze che peggiorava, l’eccessivo peso delle stesse che gravava su una corretta movimentazione: discorsi per giungere al suono della sirena che noi chiamavamo “bota e meza”. Arrivata la pensione, gli incontri si sono diradati, ma con Daniele sono aumentati i dialoghi via cellulare, l’ultimo mercoledì 18 scorso. Si parlava della B&B (gli anni trascorsi fra quelle mura hanno lasciato il segno), dei nipotini, del calcio (Inter soprattutto), della pizza in sospeso che Pericle aveva promesso e che rimandava nel tempo a causa delle trasferte in Ungheria proposte dal direttore. Poi, ad azzerare tutto, la telefonata di sabato che ti raggela e ti lascia sgomenti: un infarto improvviso ha fermato per sempre la generosità intrinseca di Daniele lasciando increduli ed attoniti tutti coloro che lo conoscevano e che apprezzavano le sue qualità. Particolari vicissitudini della vita: Daniele mi ripeteva di stare all’erta, di non uscire con queste calure estive, perché “il cuore gioca brutti scherzi”. Appunto il cuore, quello che metteva sempre negli impegni che si prefiggeva, in famiglia, nel sociale, nel sindacato, in oratorio o all'asilo, partecipando alle iniziative parrocchiali e comunitarie, solo per nominare le più recenti, il pellegrinaggio giubilare dello scorso Marzo, il pranzo per gli anniversari di matrimonio, le Quarantore a Montesolaro. Gli piaceva conoscere ciò che succedeva fuori dai ristretti confini della parrocchia e considerava molto il notiziario “Serenza insieme”: per questo era doveroso ricordarlo in modo semplice su queste pagine. “Che la terra ti sia leggera”: buon viaggio, buon riposo, buona pace, Daniele, persona buona. Solo il tempo saprà lenire la tua dipartita. Ciao.