Guida all’ascolto 5

(A). Ruht wohl, ihr heiligen Gebeine,
die ich nun weiter nicht beweine;
ruht wohl, und brigt auch mich zur Ruh'.

(B). Das Grab, so euch bestimmet ist
und ferner keine Not umschliesst,
macht mir den Himmel auf,
und schliesst die Hölle zu.

Abbiate, o ossa sante
su cui ora non piango più,
abbiate e datemi pace.

La tomba che v'è data,
e che d'ora innanzi nessuna pena circonda,
mi apre il paradiso
e mi chiude l'inferno.

Ecco il coro conclusivo della Passione secondo Giovanni di Bach. La composizione termina con il brano successivo a questo coro: il corale Ach Herr.
“Ruht wohl” cioè “riposate in pace” ossa sante. Gesù è morto e deposto nel sepolcro. Questo è il coro in cui l’anima del fedele esprime la sua serenità davanti alla morte di Gesù: la sua morte ci salva. La morte di Gesù ci dona pace profonda, anzi: “ci apre il paradiso e ci chiude l’inferno”. Al termine di tutto il percorso di ascolto, contemplazione e preghiera della Passione del Signore Gesù il fedele canta “ora non piango più”: una speranza grande è posta nel cuore, la speranza della vita eterna che ci aspetta dopo la morte.

Il tempo musicale è insolito, invece di un ritmo binario dal carattere molto deciso – tempo prevalente usato finora nella Passione - qui Bach sceglie un tempo ternario: tempo adatto a una pastorale, a una ninna nanna, a un canto più popolare. 
Le parole “Ruht wohl” sono ripetute molte volte, in tanti modi espressivi diversi (pianissimo, forte, fortissimo) come un ossessionante ritornello. Come quando, davanti alla morte di una persona cara, la preghiera sgorga ripetutamente dal cuore come un fiume in piena. È un saluto carico di affetto e di fede.
Il testo è diviso in due parti: A e B. LA forma complessiva è: intro strumentale, A, B, A, B, A, coda strumentale.

Vi invito ad ascoltare anche il corale che conclude tutta l’opera, una vera e propria preghiera che l’ascoltatore rivolge al Signore al termine di tutto il cammino di contemplazione della Passione e morte del Signore Gesù. È una preghiera in cui si invoca la presenza del Signore (“il tuo caro piccolo angelo”) nel momento della propria morte, perché anche il nostro corpo possa risorgere. 
Come se Bach ci aiutasse a passare dalla contemplazione della Passione e morte del Signore Gesù a contemplare la nostra morte con lo spirito di fede e di preghiera fiduciosa che invoca dal Signore la sua grazia, il suo aiuto, in modo molto poetico: “il tuo caro piccolo angelo” che ci accompagni nel passaggio dalla nostra morte alla vita eterna.
Leggete bene le parole e durante l’ascolto della musica fatele diventare preghiera.

Ach Herr, lass dein' lieb' Engelein
am letzten End' die Seele mein
in Abrahams Schoss tragen;
den Leib in sein'm Schlafkämmerlein
gar sanft, ohn' ein'ge Qual und Pein,
ruh'n bis am Jüngsten Tage!

Alsdann vom Tod erwecke mich,
dass meine Augen sehen dich
in aller Freud', o Gottes Sohn,
mein Heiland und Genadenthron!
Herr Jesu Christ, erhöre mich,
ich will dich preisen ewiglich!

O Signore, fa che il tuo caro piccolo angelo
nell'ora estrema riconduca l'anima mia
al grembo d'Abramo.
Fa che il corpo, nella sua piccola stanza,
riposi, senza crucci e pene,
fino al nuovissimo giorno.

E allora risvegliami
e fa che i miei occhi ti guardino
in allegrezza, o figlio di Dio,
mio Salvatore e Trono di grazia!
Esaudiscimi, Cristo Gesù,
e ti loderò in eterno!

Proposta d’ascolto: 


Bach - St John Passion BWV 245 
direttore: Van Veldhoven , orchestra: Netherlands Bach Society

Minutaggi: da 1h 43’43’’ alla fine del video 1h 53’00’’

(coro Ruht wohl e corale conclusivo Ach Herr)

 
 

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