Lo scorso 1° luglio l'Arcivescovo di Milano ha visitato la Ditta Porro di Montesolaro

Ascolto, vicinanza e scoperta. Sono queste le tre parole chiave della visita di monsignor Mario Delpini alla Porro Industria Mobili di Montesolaro, che si è svolta il 1° luglio scorso.

L’arcivescovo di Milano ha scelto il marchio di design di via per Cantù 35 per una delle tappe del suo tour nel mondo del lavoro. Un mondo del lavoro, come sottolineato più volte da Delpini durante la mattinata, “reduce da un periodo di grave sofferenza a causa della pandemia”. 

Il capo della Chiesa ambrosiana, accompagnato da don Alberto Colombo, responsabile della Comunità Pastorale San Paolo della Serenza, e da don Mario Meroni, si è dapprima soffermato nello show room aziendale per farsi raccontare - da chi li affronta quotidianamente - problemi e prospettive del mondo dei produttori di mobili. I manager e i titolari (Lorenzo, Danilo, Fabio e Giovanni Porro) hanno riassunto la storia dell’azienda fondata dal nonno Giulio nel 1925 e spiegato organizzazione del lavoro, presenza sui mercati internazionali e prospettive di sviluppo. Maria Porro, direttore marketing e da metà luglio presidente del Salone del Mobile. Milano, ha evidenziato che quello dell’arredamento è un settore che sta resistendo all’onda d’urto del Covid ma che lo scorso anno, a causa del lockdown, ha comunque registrato un arretramento del 7% rispetto al 2019. 

Al termine della chiacchierata l’arcivescovo è salito in produzione, il cuore pulsante dell’azienda, dove ha voluto salutare personalmente i responsabili dei vari reparti e dove si è soffermato a lungo stupito e incuriosito da materiali, dai processi di lavorazione e dai macchinari. In particolare, è rimasto colpito dall’impianto di ultima generazione, acquistato recentemente all’interno del piano Industria 4.0, che permette di produrre nell’ottica “just in time” eliminando il magazzino con i pannelli di misura standard. 

Dopo il giro della fabbrica monsignor Delpini è uscito nel piazzale dell’azienda, dove lo aspettavano circa duecento persone fra dipendenti e famigliari. Prima di impartire la sua benedizione e di invitare tutti a un momento di raccoglimento e di preghiera, l’arcivescovo ha riflettuto sulla centralità del lavoro come strumento di piena realizzazione delle persone e come cemento della vita famigliare e comunitaria. “Abbiamo tutti bisogno di fiducia e sicurezza, soprattutto in una fase come quella che stiamo vivendo” ha ribadito Delpini.

La visita si è conclusa con un pranzo sotto gli alberi. L’arcivescovo, seduto accanto al decano della famiglia Arturo Porro (95 anni), si è gustato un piatto di risotto cucinato dai volontari del gruppo Amici Sos, ha parlato e scherzato con tutti, posato per qualche fotografia e registrato un breve video per i ragazzi dell’oratorio con don Giacomo Cavasin. “Per noi è stato un onore essere stati scelti per questo incontro – il commento di Lorenzo Porro -. È stato un momento che sicuramente lascerà il segno”. 



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