Nell'editoriale del Serenza Insime domenica 31 ottobre il Parroco ci chiede di metterci con lui a imparare dai bambini.

In questo editoriale vi chiedo di mettervi con me a imparare dai bambini. Un po’ perché il Signore ci ricorda “se non ritornerete come bambini non entrerete nel Regno dei cieli”, un po’ perché i bambini hanno un cuore grandissimo e generosissimo e spesso, se li ascoltiamo bene, ci insegnano come voler bene al Signore Gesù. 

Sono stato a cena da una famiglia che mi ha mostrato il disegno fatto dalla loro figlia quando aveva circa 10 anni, ancor prima di ricevere la Prima Comunione: il disegno lo vedete nell’immagine qui a fianco. 

Il disegno è diviso in due parti collegate per simmetria, lo stesso sole nel cielo ma da una parte una bambina e dall’altra Gesù: da una parte una bambina coglie un fiore dicendo “questo è per il mio ragazzo”, dall’altra Gesù in croce con a fianco il fiore colto dalla bambina.

È questo un modo per dire che la bambina raccoglie un fiore da dare al “suo ragazzo” che è Gesù, esprime così il suo amore per Gesù. Un altro particolare: da una parte un albero con i suoi frutti, dall’altra la Croce con una sorprendente chioma verde al di sopra (la stessa chioma dell’albero che dà frutto). 

La Croce è come un albero fecondo capace di portare frutti. Gesù piange sulla Croce ma in questa sofferenza non mancano, non mancheranno frutti inaspettati. Anche nella sofferenza la potenza di Dio è capace di portare frutto. Riassumendo, con questo disegno la bambina ha espresso almeno due concetti importanti: vuole tanto bene a Gesù (“il mio ragazzo”), nella sofferenza ci possono essere frutti inaspettati. 

Questo disegno è stato ritrovato due mesi dopo la morte di tumore della bambina. Ha lasciato senza fiato la sua famiglia e anche in me ha generato un grande senso di stupore e di ammirazione per quanto una bimba di 10 anni fosse riuscita ad entrare in profondità al mistero stesso della Croce. 

Vorrei, con voi, imparare da questa bambina la stessa semplice capacità di affidamento al Signore, soprattutto in questi giorni in cui ricordiamo i nostri cari defunti.

don Alberto

 

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