Editoriale di don Mario

Le ferie dell’Accolto

Nella struttura liturgica esiste una particolare solennizzazione negli ultimi giorni di Avvento che precedono il Natale: “Le ferie dal 17 al 24 dicembre compreso sono ordinate a una più diretta preparazione al Natale del Signore”. In questi giorni sfuma la dimensione escatologica (l'orientamento prevalente al futuro) e si intensifica la memoria della venuta storica del Signore. 
Le celebrazioni. In tali giorni vengono proposti brani evangelici di Matteo cap. 1 e Luca cap.1, che presentano il racconto degli antefatti della nascita di Cristo. E qui è opportuno staccarci dalle “nostre celebrazioni” per farci sorprendere dalla Parola di Dio, di un Dio che percorre vie diverse da quelle dell'uomo e si presenta come il Dio con noi, irriconoscibile e inaspettato se non siamo docili ai suoi messaggi. 
Il deserto. Il più grande profeta del messia è Giovanni Battista, che fugge il mondo e va nel deserto. È la scelta del cammino dell'uomo che va nel silenzio, nella penitenza, nell'essenziale, che fa tacere tutto il chiasso del mondo, per ascoltare Dio che parla al cuore di ogni sua creatura. È la celebrazione della tenerezza di Dio che rimanda al deserto di Mosè e al sogno di Dio come lo hanno interpretato i profeti e le preghiere di un popolo in attesa: “il Signore è il mio pastore non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce” (salmo 22).

La Vergine darà alla luce un Figlio

L'attesa della Chiesa non può disattendere la fede e il sì di Maria. La figlia di Sion infatti è colei che ha atteso nell'intimo e nel suo corpo la realizzazione dell'annuncio angelico, e pertanto è maestra fiduciosa per coloro che credono e sperano, e guida affidabile nel cammino della Chiesa in preparazione al Natale. Facciamo scorrere i personaggi che i racconti dell'infanzia di Gesù mettono in evidenza: Abramo, Davide, Giuseppe il custode di Gesù, Giovanni Battista, i Magi, Nazareth, Zaccaria ed Elisabetta, Maria vergine, Betlemme, angeli e pastori, Simeone e Anna. Questo è un presepe fortemente spirituale: conversione, preghiera, essenzialità, famiglia, fraternità, gioia, pace e pienezza di vita e di doni che si realizza nel rispondere alla vocazione che Dio ci dà. In questo nulla della potenza del mondo, in questo una scelta di vita nella gioia e nella docilità alla volontà di Dio.

La Novena

La novena trova la sua origine in un'epoca di trascuratezze della liturgia quale fonte della spiritualità, e in essa della parola di Dio proclamata. Le sue origini risalgono al 1720 a Torino, in una casa dei missionari vincenziani. Oggi le proposte catechistiche tornano con credibilità e con intelligenza alle novene, per lo più frequentate dai ragazzi della catechesi. Nella Serenza viene proposta la novena che mette in rilievo la forte umanità e la pienezza di vita che il Natale fa vivere. Si mettono in evidenza le mani di Giuseppe, che richiamano le mani di Dio che custodiscono: lo sguardo limpido di Maria Vergine che è “SÌ” a Dio, scopre l'amore di Dio e la gioia del cuore; la Sapienza e la perseveranza di Simeone e Anna che vengono premiati con il “gusto” della pienezza e del senso della vita; gli angeli e i pastori che, nella povertà, scoprono in Gesù la ricchezza più grande; la pienezza di vita che è il Pane del cielo, Gesù fatto pane per ogni uomo, e dono da vivere e da condividere. 

Le luci di Times Square

In una piazza di New York hanno spento tutte le luci della pubblicità per postare la Natività di Gesù. È uno spettacolo unico, rielaborato con tecnologia attuale; spettacolo accattivante e coinvolgente. È un Gesù bambino che non viene emarginato, ma diventa una presenza come tante altre. Mi fa pensare al supermercato: vedi tutto, ti emozioni per tutto e prendi quello che vuoi. Ma Gesù è il Dio con noi, è unico, è il senso della vita.

Don Mario

 

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