Riflessione di don Mario

Non possiamo chiudere gli occhi. E se guardiamo cogliamo subito nella realtà della festa, oggi, ombre e gioie. E il clima attuale, che evidenzia problemi e attese … se ne parla e forse ci si accorge, e il termometro delle feste rivela, soprattutto sul volto dei più giovani, sorrisi che allargano il cuore, ma anche paure e spazi di situazioni allarmanti. Voglio, quindi, condividere con voi alcuni messaggi dal dialogo profondo e immaginario che ci ha offerto l’arcivescovo Mario Delpini: dialogo tra Carlo Acutis e Gesù “CI VORREBBE UN AMICO”. La festa crea occasione per stare insieme, per aiutarsi, per realizzare progetti e sogni.
 
CARLO ACUTIS
“Ho sentito il fascino dell’amicizia semplice, pulita, quella che aiuta ad essere migliori e anch’io, per come sono riuscito, ho cercato di essere un amico che aiuta a diventare migliori. Mi piacerebbe però aiutare quelli della mia età a vivere amicizie per diventare migliori”. 
GESÙ
“L’amicizia è vera se aiuta sempre a diventare migliori: gli amici si incoraggiano al bene, insieme possono compiere opere buone che ciascuno da solo non avrebbe il coraggio di tentare. Gli amici studiano insieme, pregano insieme, si aiutano a vicenda e si divertono molto. Questo è il mio comandamento: che i miei amici, i miei fratelli, si amino gli uni gli altri come io li amo”. 

E ancora dal dialogo tra Carlo e Gesù “CI VORREBBE UN CUORE”. 

CARLO
“Sono cresciuto in una famiglia ricca. Ho potuto frequentare scuole di eccellenza, ho potuto viaggiare e visitare posti meravigliosi: ma Assisi è rimasta nel mio cuore, e sono stato a lungo nella terra del poverello, San Francesco, che si è fatto povero per amor tuo e di madonna povertà. Per Francesco l’amicizia con te è diventata un bisogno di essere come te, di assomigliarti in tutto, fino a non avere casa e vivere mendicando”. 
GESÙ
“Chi ha molte ricchezze perde l’anima, se ne diventa schiavo. Bisogna dire che la ricchezza è come un paraocchi: molti ragazzi della tua età non si rendono conto di essere ricchi; sono abituati ad avere tutto quello che vogliono. È un grande pericolo la ricchezza che acceca”. 

È forse per questo che ci manca il cuore per condividere, per amare i poveri e chi ha bisogno o è solo? È forse vero che tutti, ragazzi e anche adulti, nel nostro mondo abbiamo troppo e poi ci manca l’essenziale. E cerchiamo evasioni, fughe, nella noia che molte volte il benessere ci offre? Mi viene in mente il viaggio che ho fatto in Burundi, nella missione di Mutoy, dove tante volte vanno alcuni della nostra parrocchia, volontari per dare una mano: è lì che ho visto le feste più belle, più gioiose e più condivise. Mi viene da ricordare anche la gioia e il sorriso di molti volontari che lavorano nelle nostre strutture create per chi ha bisogno o anche negli spazi che anche la comunità vive, oratorio, sport, e tanti altri ambiti. E chiudo con alcune frasi che PAPA LEONE XIV ha detto nella bellissima cornice di piazza San Pietro quando ha dichiarato santi Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis: “Piergiorgio ha incontrato il Signore attraverso la scuola e i gruppi ecclesiali e lo ha testimoniato con la sua gioia di vivere e di essere cristiano nella preghiera, nell’amicizia e nella carità. Al punto che, a forza di vederlo girare per le strade di Torino con carretti pieni di aiuti per i poveri, gli amici lo avevano ribattezzato Frassati Impresa Trasporti”. “Carlo diceva Davanti al sole ci si abbronza, davanti all’Eucaristia si diventa santi. E ancora La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi, la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio”. 
Buona Festa a tutti.
“Ci vorrebbe un amico, ci vorrebbe un cuore, ci vorrebbe uno sguardo rivolto verso l’Alto, e verso l’Altro”.

Don Mario

 

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