Essere un cuore solo
Essere un cuore solo
Viviamo con fede la Settimana santa

Una nostra parrocchiana ricoverata in ospedale a causa del covid mi ha scritto un messaggio: “Anche io prego dall’ospedale per voi intensamente. Quando sono entrata in ospedale mi sono detta questo è un tempo Donato e ho pensato che così la virtù della pazienza si affina meglio… poi passa don Fabio [il cappellano], la gente, i sanitari operano veri e propri miracoli. Sono le mani e il cuore di Dio. Che Dio benedica tutti. Penso tantissimo alla mia Comunità e ci sono altri qui [ricoverati] della nostra Comunità. ANCHE QUI SIAMO UN CUORE SOLO. Un abbraccio fraterno.” Questo messaggio mi ha commosso. “Anche qui siamo un cuor solo”: questo ci responsabilizza come Comunità a non sciupare la possibilità di preghiera che ci viene affidata oggi dal Signore, per sentirci vicino nella preghiera a tutti i nostri malati. Non raffreddiamo la nostra fede.
Facciamo diventare la nostra preghiera una vera e propria rete in cui affidare al Signore il dolore e le speranze di tutta la nostra Comunità, nessuno escluso.
Penso anche ai tanti malati e persone anziane che non potranno venire in chiesa. Siete voi, carissimi fedeli, che, come Comunità, vogliamo mettere al centro della nostra preghiera.
Ho raccolto molto dolore in queste ultime settimane, molti sono stati i funerali che abbiamo celebrato. Nella morte di tanti nostri cari familiari, anche di genitori molto giovani, molto è stato il dolore sofferto dalle famiglie.
Papa Francesco, nell’udienza di mercoledì 24 marzo, ha detto che i nostri familiari che sono morti negli ospedali, a cui noi non siamo riusciti a stare loro vicino come avremmo voluto negli ultimi momenti della loro vita: Maria è stata ed è presente nei giorni di pandemia, vicino alle persone che purtroppo hanno concluso il loro cammino terreno in una condizione di isolamento, senza il conforto della vicinanza dei loro cari. Maria è sempre lì, con la sua tenerezza materna. Le preghiere rivolte a lei non sono vane.
In un articolo di giornale don Ermanno Roccaro, prete salesiano di S. Teodoro di Cantù missionario in zona di guerra in Etiopia, così invita tutti noi cristiani: «Approfittate per pregare di più, leggere libri che cambiano la vita, approfondire relazioni. Non abbandonate la Messa con facilità, la preghiera è il cuore del mondo e la messa è il cuore della preghiera.»
Carissimi, la luce della Pasqua illumini le tenebre della nostra vita e doni alla nostra Comunità il coraggio di vivere il Vangelo nella fraternità.
Don Alberto
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